12 KPI per la vostra attività di Content Marketing

Avete finalmente compreso l’esigenza di una adeguata attività di Content Marketing per la vostra PMI e Startup? Allora vi starete chiedendo come misurarne l’effettiva efficacia.

Ecco quindi 12 KPI da tenere in considerazione.

  1. Visualizzazioni delle pagine: misura le pagine più viste del vostro sito o blog
  2. Commenti agli articoli del blog
  3. Visitatori unici: serve a distinguere le visualizzazioni di chi ritorna sulla pagina da chi ci arriva per la prima volta. Vi mostra quali articoli continuano ad avere nuove visite nel tempo
  4. Utenti che aprono la newsletter
  5. Visite provenienti dalla newsletter
  6. Numero di chi si cancella dalla newsletter
  7. Iscritti al Feed RSS
  8. Numero di utenti che compiono un’azione – obiettivo dell’attività di content mareketing – e arrivano alla “Thank you Page”
  9. Frequenza di rimbalzo
  10. Pagine per visita
  11. Social Network KPI: numero di followers, like, commenti e condivisioni generati dalla vostra attività di content marketing
  12. Tasso di conversione

Analizzando le statistiche e i dati generati dalla vostra attività di content marketing, scoprirete che alcuni articoli sono più popolari di altri e possono magari essere utilizzati come landing page naturali per convertire il visitatore in cliente. L’analisi dei KPI è essenziale in ogni strategia perché senza strumenti come Analytics non sareste in grado di valutare se l’investimento in Content Marketing stia dando veramente dei risultati.

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Content Marketing Sales Funnel: ecco di cosa si tratta e perché non potrete farne a meno!

Cos’è un funnel? Si tratta di un imbuto in cui entrano le visite degli utenti ed escono le vendite o conversioni. Anche per PMI e Startup è elemento base della strategia di marketing e anche web marketing in quanto si applica alla quasi totalità dei siti web.

In particolare applicando un funnel al Content Marketing sentirete parlare di TOFU (Top of The Funnel), MOFU (Middle of the Funnel), BOFU (Bottom of the Funnel).

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(fonte immagine: Kuno Creative)

Si comincia con la realizzazione di contenuti gratuiti che generano traffico verso il sito web, per poi canalizzarlo verso contenuti utili a generare lead attraverso la compilazione di form (come whitepaper, guide, brevi video). Infine ci sono i MOFU, contenuti utili a trasformare i lead in prospect (ebook, case study, video lunghi) per concludere con contenuti per generare vendite come test gratuiti, demo, coupon. Trovare clienti è quindi una corsa a tappe che deve essere pianificata in ogni dettaglio da chi si occupa di marketing/web marketing.

Per creare un buon funnel bisogna conoscere SEO, copywriting e marketing persuasivo, user experience design e molto altro. Una buona attività di web marketing richiede esperienza e conoscenza di tutti gli strumenti offerti dal mercato, per poter selezionare quelli più adatti all’azienda.

Ogni piano di web marketing è infatti altamente personalizzato e richiede ore di lavoro per la sua definizione. Pensi ancora di non doverti affidare a un consulente o scegliere di dare la tua attività di marketing e web marketing in mano a un neolaureato?

Facebook e social media per la PMI e il libero professionista: davvero sono utili?

Sei un libero professionista o una PMI? Ti stai chiedendo se valga la pena investire su Facebook (e gli altri social media) e come utilizzare in modo proficuo questi strumenti? Non sai ancora o hai un caos in mente sui risultati concreti che possono portare al tuo business? Allora questo articolo fa per te!

Magari ti sei già letto qualche ebook o hai frequentato dei corsi, ma i risultati non arrivano… ecco 3 consigli per fare la differenza, ricordandosi sempre che Facebook non è uguale per tutti.

Innanzitutto… se sei sui social è per generare profitti! Non ci sono scuse… ogni contatto ottenuto tramite i social media deve diventare un cliente pagante…

Nessuno è interessato a semplice visibilità, Fan sulla pagina, Like e commenti: devi trovare clienti e fidelizzarli e i social media possono essere lo strumento adatto alla tua attività. Ma sono solo strumenti, che vanno utilizzati nel modo corretto. Ecco quindi 3 consigli utili! Continua a leggere

Content marketing? 3 modi per ottenere il massimo nel 2016

Ogni digital manager riconosce ormai la necessità di avere a disposizione contenuti di alta qualità per promuovere prodotti e servizi. Anche i piccoli imprenditori stanno comprendendo che senza un’ottima attività di content marketing tutti gli sforzi sul web sono vani.

L’abilità sta nel dare ai clienti quello che desiderano, coinvolgerli e creare uno stretto rapporto con i lettori trasformandoli in clienti. Ecco quindi 3 consigli per creare contenuti in grado di farvi ottenere il massimo in questo 2016 appena cominciato.

  1. Definire un budget

Il contenuto di alta qualità non è economico (anche se i pacchetti che io offro ai clienti partono da soli 200 euro mese). Cercare l’argomento giusto guardando i trend del momento, svilupparlo informandosi da diverse fonti, studiare il modo di coinvolgere il lettore richiede

molto tempo.

 

  1. Creare le linee guida

Ogni contenuto è pensato per uno specifico business, è quindi altamente personalizzato e richiede la definizione di alcune linee guida in accordo con il tuo consulente web marketing, che (ahimè) ne saprà sempre meno dell’imprenditore per quanto riguarda settore, prodotti e servizi aziendali. E’ richiesto quindi un lavoro in sinergia per ottenere il massimo dall’attività di web marketing. Per fortuna oggi tramite Skype, Google Documents e altre app questo è possibile anche a centinaia di chilometri di distanza.

 

  1. Definire gli obiettivi è la chiave del successo

Se non sai cosa puoi ottenere dalla tua attività di content marketing, non potrai raggiungere l’obiettivo. Sarà sicuramente il tuo consulente a raccontarti quali sono i possibili obiettivi da raggiungere e i contenuti più adatti (video, testo, infografiche, immagini)

Inoltre devi pianificare la frequenza dei tuoi contenuti che possono essere settimanali, mensili o addirittura giornalieri se sei una Startup o devi far conoscere un nuovo prodotto e servizio.

Solo a questo punto comincia il lavoro di stesura del contenuto, ricerca immagini e divulgazione sul web. Credi di essere pronto? Aspetta e leggi questo articolo!

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Sono un bravo consulente se hai tanti follower? Per fortuna non è più così

Sai qual è il mio problema più grande? Potrai pensare trovare clienti…ma non è così. Sarà l’investimento alla portata di tutte le tasche, ma quelli non mancano. Il mio problema è superare una mentalità che lega il valore del social media manager al numero di follower che riesce a procurare nel minor tempo possibile.

Certamente numero di follower, commenti e retweet ti aiutano a tenere il polso della situazione, ma non sono assolutamente il motivo per cui investi il tuo denaro pagando un consulente. A meno che tu non sia una ONLUS. Infatti tu paghi il tuo consulente perché ti procuri contatti interessati (meglio ancora indirizzi mail) a cui vendere i tuoi prodotti e servizi.

Innanzitutto perché vuoi essere assolutamente su Facebook, Twitter, Instagram, Pinterest, ecc?

Non è una risposta valida “Perché ci sono tutti”, qualche esempio di risposta che mi aspetto da te, potenziale cliente, è “per aumentare la notorietà del brand”, “per creare una community”, “per aprire un canale di customer care”, “per acquisire clienti o potenziali clienti”,…

I tuoi obiettivi dipendono dalla tua azienda, dal settore e dal marketing plan complessivo e solo una volta che abbiamo degli obiettivi possiamo passare a definire dei KPI concreti e misurabili, in grado di andare oltre al semplice numero di fan e follower.

Ecco qualche esempio:

  • Amplification Rate (numero di volte che il tuo post è stato condiviso)
  • Conversation Rate (numero di commenti al post)
  • Applause Rate (numero di like ricevuti dal post
  • Economic Value (il valore economico del visitatore al tuo sito proveniente dal social media)
  • % di traffico generato
  • Numero di contatti acquisiti
  • Conversion Rate (numero di conversioni dirette e indirette generate dai social)
  • Growth Rate (percentuale di crescita di fan e follower)

Potresti infatti avere 20.000 follower totalmente disinteressati o 50 followers “caldi” a cui inviare comunicazioni e call to action mirate. Credi ancora che il bravo consulente debba portarti follower indistinti (magari comprati su qualche altro sito web)?

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