Anche nel 2020 l’Influencer Marketing si conferma una delle tendenze principali del web marketing, dato che il 46% delle persone secondo il Global Trust Report di Nielsen si fa influenzare dagli influencer online.
Anche dal punto di vista delle aziende l’influencer marketing è una tendenza da non trascurare, dato che permette di aumentare del 7% il ROI. Tuttavia, rispetto al decennio appena concluso, cambia il modo di lavorare con gli influencer: la nuova generazione Z, infatti, riconosce subito un contenuto fake e chiede maggiore genuinità e autenticità agli influencer. In particolare, cresce la diffidenza verso le celebrità e gli influencer con un seguito di milioni di follower, come sottolinea il Report 2019 “Consumer & Marketer Perspectives on Content in the Digital Age” realizzato da Stackla.
Influencer nel 2020: le statistiche
Secondo il report, ben il 90% dei consumatori basa le sue scelte di consumo su una comunicazione autentica e pertanto gli UGC (User Generated Content) sono ritenuti più affidabili rispetto a quelli realizzati dagli influencer. Inoltre, solo il 13% delle persone ammette di essere influenzato dai branded content.
Un dato confermato dal fatto che gli influencer con un numero maggiore di follower hanno un tasso medio di coinvolgimento minore, come dichiara il report “The State of Influencer Marketing 2019” dell’Influencer Marketing Hub. I post reali dei consumatori, invece, hanno un numero maggiore di interazioni.
Per questo motivo chi si occupa di web marketing nel 2020 si orienterà maggiormente verso i micro influencer, oltre che verso una nuova categoria di influencer quelli organici. Chi sono?
Una definizione di influencer organici
Gli organic influencer sono persone reali che dopo aver acquistato un prodotto o servizio condividono un contenuto spontaneo sui loro profili social, indipendentemente dal numero di follower. A contare sono, in questo caso, la passione e l’autenticità e spesso si tratta di contenuti pubblicati e condivisi senza alcun accordo con le aziende.
Per alcuni si tratta di un’evoluzione del concetto di UGC, anche se gli organic influencer sono più di un contenuto pubblicato da un utente e diventano un vero strumento di marketing, senza la necessità di investire in costose campagne di Influencer Marketing.
Rispetto ai micro-influencer, ossia agli utenti con una media di 10.000 follower o meno e utilizzati per i settori di nicchia e ai brand advocated, le persone che adorano il brand e ne condividono i contenuti, gli influencer organici sono qualcosa in più. Sono, in particolare, la soluzione ideale per promuovere brand e prodotti di brand con risorse limitate e che, quindi, basano la loro attività pubblicità sulla relazione con il brand.
Come dar vita da una strategia basata sugli organic influencer
Per fare marketing con gli influencer organici è necessario che vi sia la menzione o promozione di un brand senza accordi e al di fuori dalle campagne a pagamento. Si tratta, quindi, di contenuti realizzati da fan del marchio e che condividono la loro esperienza con altri follower. Possiamo paragonarlo al passaparola generato da un esperto di cui ci si fida anche se, per il fatto che tutti i contenuti non saranno in linea con l’immagine del brand, è importante indirizzare e dare alcune regole agli organic influencer.
Le aziende possono chiedere di pubblicare post tematici in occasione di una campagna o del lancio di un nuovo prodotto, al fine di costruire e alimentare una community di appassionati, ma anche per conquistare l’attenzione di un target complesso come la generazione Z.
Cosa ne pensi di questa nuova categoria di influencer? Hai intenzione di utilizzarli per la promozione del tuo brand o servizio? Raccontalo nei commenti!